“Parto col
dire che stasera ho visto più Buonalumi che invitati!”
Partiamo
anche col dire che è stato il primo vernissage a cui partecipo in cui non c’era
niente, ma niente proprio da bere; perciò m’appello:
“Non dico
che un vernissage deve essere il sinonimo di Vinitaly, ma almeno un bicchiere
di bollicine offritelo ai vostri invitati, non fategli pagare un piccolo flut
in plastica di prosecco alla bellezza di cinque euro, ok qua siamo collezionisti, ma tra di noi ahimè
c’è qualcuno che è venuto fino a Fieramilano per buttar giu du parole!!!”..
Ma detto
ciò vediamo di ripercorrere un po’ quello che c’è in questo Miart;
oggi vi
avevo lasciato dicendovi che volevo dire cosa mi avrebbe colpito in questa
edizione, e quindi come da promessa, l’ho fatto.
Tra decine
e decine.. e decine…. e decine nuovamente di Castellani e Bonalumi, c’è
qualcos’altro di meno immediato, ma molto interessante!
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Incorruptible di Alessandro Brighetti. |
Il primo
esempio è Donato Piccoli studioso del fenomeno della rottura spontanea della
simmetria della natura e grande sostenitore della convinzione che la scienza
possa diventare un mezzo per la sua creazione. Lo vediamo esposto nel “Dal
tutto al nulla, per il nulla il tutto” un esempio dove arte e scienza sono
messe in relazione e l’opera attraverso particolari rielaborazione e attenzioni
si presenta come un’istallazione dove intorno al capo scorre una scritta
luminosa col nome dell’opera.
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Agnetti: "Assioma, il punto di arrivo" |
Accanto al
Donato, istallazione sempre della stessa natura, c’è “l’Incorruptible" di
Brighetti, che sfrutta i principi della mente e i principi della scienza per
manifestarsi.
Il secondo
esempio è Vincenzo Agnetti che non è proprio sconosciuto ai nostri occhi,
essendo un collaboratore e coetaneo del gruppo Azimut (lo vedete che il
fantasma del buon Bonalumi esce sempre) , ma che comunque essendo poeta prima e
solamente poi artista concettuale ha realizzato opere che personalmente mi sono
sempre piaciute molto.
In fondo
chi di meglio dipinge la sua anima su una tela, quando questa prima viene
buttata nuda e cruda su carta?
Definirei
l’opera esposta “Il punto di arrivo è la luce come primo punto oscuro” COERENTE,
in mezzo a quella marea di INCOERENZA che con dispiacere ho potuto percepire
qualche ora fa.
Il buon
gusto delle esposizioni c’è stato, la qualità anche (provate a immaginare il
valore perciò); ma per quegli pseudo-collezionisti (3 in meno di cinque minuti)
interessati alla compravendita di un Botero io voto no! Capisco che la fiera,
in sé oltre che a essere un evento mediatico, è un opportunità di investimento
che io stessa ho elogiato stamani; ma a tutto c’è un limite!
Ma
continuiamo con la mia lista, che non ha nessun pretesa di criticare, ma bensì
quello della mia libertà di esprimermi.

Concludo
dicendo, che per chi come me ha un debole per DeChirico troverà certi dipinti capaci
di farmi commuovere, e in grado di farmi cambiare idea riguardo al matrimonio
(che naturalmente dovrà essere con uno sceicco arabo in grado comprarmi come
regalo di nozze uno di questi pezzi esposti al Miart, va bene qualsiasi!).
E’
esposto il mio preferito dei suoi quadri “Ettore e Andromaca”, che per me
rimane l’unica coppia che non mi fa rabbrividire alla visione: coppia di due
manichini, figure atemporali simboleggianti lo strazio del momento dell’addio
dello sposo in partenza per la guerra alla amata; la scenografia è immobile e
il momento catartico.
Infine,
amate l’informale e il concettuale? Benissimo, trovate pan per i vostri denti, ma a
parere mio, dopo la quantità di opere esposte, arriverete a casa con l’emicrania e se
andate di pomeriggio oltre che il biglietto, dovrete pagarvi anche l’analgesico
dal vostro farmacista di fiducia.
Poi
adesso voglio farvi le raccomandazioni del caso, perché se sa come quelle della
propria mamma, non sono mai troppe; portatevi una bottiglietta di acqua, di
coca cola, di lemonsoda, qualsiasi liquido perché se anche siete astemi nessun
analcolico come premio!
Che dire, da una parte mi sento molto invogliato ad andare a vedere i de chirico, dall altra sono totalmente esterefatto per la questione alcolici...sarà mica che altrimenti tutti si sarebbero fermati al bar senza interessarsi alle opere?!
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